Continuità
Educativa
e Didattica
Scuola dell’infanzia, Scuola primaria
e Scuola secondaria di I grado
L’Istituto “San Francesco di Sales”, come del resto l’intero sistema scolastico, non può essere un insieme di segmenti non comunicanti tra loro, disorganici e ripetitivi, dal momento che il soggetto è sempre lo stesso. È questo soggetto che la scuola deve impegnarsi a curare e seguire, nella sua individualità e nello sviluppo delle sue doti e caratteristiche.
L’Istituto “San Francesco di Sales”, avendo al suo interno un nido, con bambini di età compresa tra i 16 ed i 36 mesi, una scuola dell’infanzia ed una scuola primaria, (oltre alla scuola secondaria di I grado ed al liceo pedagogico) offre la possibilità di valutare da parte degli insegnanti e dei genitori la possibilità di attuare forme di continuità verticale in cui si trovino coinvolti bambini, insegnanti e genitori nella qualificazione e nella valorizzazione di un percorso unitario che possa agevolare i bambini stessi eliminando qualsiasi tipo di distacco nel passaggio delicato da un ordine scolastico
all’altro.
La progettazione educativo – didattica deve svolgersi dunque nell’ottica di una visione unitaria del percorso formativo ed in vista della formazione della singola persona.
Dal punto di vista didattico infatti, la coerenza di una “azione educativa” si esprime nella capacità di comunicare risposte adeguate ai bisogni conoscitivi, creativi e umani dello studente, a seconda delle varie fasi della sua vita personale, e nell’assicurare la continuità del processo educativo, evitando ripetizioni, frammentazioni e fughe ingiustificate in avanti.
Il tutto viene poi strutturato con la flessibilità del modello organizzativo permesso dall’autonomia didattica ed organizzativa di cui al Dpr. 275/99 ed in particolare dall’articolo 8 relativo all’adattamento fino al 15% di tutti i vincoli dettati nelle Indicazioni Nazionali.
Consapevoli dell’importanza di quanto sopra trattato sono previsti i seguenti progetti di continuità:
- progetto in cui la maestra di 5^ primaria svolge attività con i bambini di 3^ sezione materna;
- una settimana all’interno dell’anno scolastico in cui i bambini di 3^ sezione materna svolgono moduli intensivi all’interno della prima classe di scuola primaria;
- convivenza di studio di 3 giorni nel mese di ottobre con i bambini di 5^ primaria e quelli di 1^ secondaria di I grado;
- progetto in cui le insegnanti della scuola secondaria di I grado svolgono attività per tutto l’anno con i bambini di 5^ primaria;
- una settimana all’interno dell’anno scolastico in cui i i bambini di 5^ primaria svolgono moduli intensivi all’interno della prima classe di scuola secondaria di I grado;
- progetto a classi aperte in cui i bambini delle 6 classi svolgono attività di interclasse.
Impostazione metodologica
Le esperienze vissute ogni giorno sono condivise dall’educatore, così che il bambino possa essere indotto ad interagire con esse, utilizzando al meglio le proprie risorse.
Per questo, anche il docente non è chiamato solo a programmare delle risposte a delle domande, ma soprattutto a vivere l’avventura dell’impatto con una persona diversa dall’adulto che può dare risposte impreviste, dalle quali l’insegnante stesso non può prescindere per definire il passo successivo.
Il bambino, con la curiosità e la voglia di conoscere ed imparare, proprie della sua età, è aiutato a guardare all’insegnante non come ad un modello da imitare, ma come punto di riferimento, di stimolo e di verifica di tutte le acquisizioni ed è invitato a partecipare attivamente a tutte le proposte della scuola.
Il bambino protagonista attivo
della propria educazione
A chi sceglie di frequentare la scuola viene richiesto non la condivisione a priori di lavoro proposta, ma la serietà nel verificarla. Il bambino è infatti il protagonista della propria formazione.
Come membro della comunità educante, egli partecipa attivamente al suo cammino formativo, secondo i modi più idonei alla sua età. Sperimenta i valori dell’amicizia, del dialogo e della socialità; instaura rapporti sempre più allargati che gli consentono di fare esperienze di condivisione e fraternità; si apre gradualmente all’accoglienza della diversità dell’altro.
Gli insegnanti, animatori dell’azione educativa
I docenti concepiscono la propria funzione come impegno prima di tutto personale, come avventura educativa nella quale, mettendo in gioco la loro vita con quella degli alunni, fanno sì che il loro compito non si esaurisca nel fornire semplici nozioni/informazioni.
Gli insegnanti educano a partire da una proposta chiara che si presenta come ipotesi educativa verificabile.
Il collegio dei docenti, con le specifiche competenze professionali e con la creatività di ogni singolo insegnante, vive il proprio compito educativo in unità di intenti e di azione, realizzando un clima di amicizia e di accoglienza.
Gli insegnanti integrano, con la loro opera, l’azione educativa dei genitori.
Ad essi è richiesto:
- di vivere la passione educativa come scelta;
- la disponibilità ad attuare il ruolo educativo secondo lo stile proprio della scuola
- le competenze professionali di tipo culturale, didattico, organizzativo, all’interno delle quali acquista particolare importanza la capacità di progettazione personale e collegiale.
I genitori primi educatori e
corresponsabili con la scuola
I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli. La scuola si pone come strumento pedagogico che affianca la famiglia nel compito educativo.
La famiglia è tenuta a partecipare all’attività scolastica, aderendo alla proposta educativa della scuola e collaborando alla realizzazione del suo progetto.
Ad essa è richiesto di conoscere e condividere i principi di fondo di questo documento per evitare qualsiasi frattura tra l’intento scolastico e quello familiare.