Intelligenza numerica
e coding
INTELLIGENZA NUMERICA
La ricerca scientifica dimostra come la capacità di comprendere e operare sugli aspetti quantitativi della realtà, di distinguere la numerosità e di stimarla, sia una potenzialità innata nei bambini.
Questi processi, però, non vanno lasciati, come spesso accade, al solo sviluppo spontaneo ma richiedono strategie educative e interventi adatti a potenziarli.
Nasciamo predisposti all’intelligenza numerica parimenti all’intelligenza verbale. L’intelligenza numerica è da ritenersi necessaria quanto lo studio della lingua. E poiché quest’ultima è un campo che coinvolge il bambino nei suoi primi giorni di vita, verso i 3-4 anni gli si comincia ad insegnare un po’ di linguaggio matematico. L’intento è di sollecitare il bambino all’apprendimento.
Lo strumento didattico con il quale la scuola dell’infanzia può agire è sempre il GIOCO legato all’ESPERIENZA. Il bambino della scuola dell’infanzia si trova in una fase di transizione da un’intelligenza di tipo pratico a un’intelligenza di tipo rappresentativo, cioè da una conoscenza basata sull’azione diretta in presenza delle cose ad una conoscenza mediante segni e significati in assenza delle cose. Questo passaggio dall’azione alla rappresentazione dell’azione è un momento in cui il bambino va sostenuto e aiutato a riflettere su quello che sta facendo.
CODING & UNPLUGGED
Il “pensiero computazionale”, non serve solo per far funzionare i computer, ma anche per “leggere” la realtà e risolverne i problemi. Il modo più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è attraverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco. La codifica dei diversi linguaggi è alla base dell’azione educativa. L’utilizzo dei primi simboli permette ai bambini un approccio logico alla realtà.
L’obiettivo è educare i più piccoli al pensiero computazionale, che è la capacità di risolvere problemi applicando la logica, ragionando passo passo sulla strategia migliore per arrivare alla soluzione.
Nella nostra scuola dell’infanzia il Coding comincia con attività di psicomotricità e successivamente con l’uso di Bee bot, un simpatico robot a forma di ape in grado di memorizzare una serie di comandi base e muoversi su un percorso in base ai comandi registrati dai bambini. Questo strumento permette di apprendere le posizioni del corpo nello spazio, riconoscere la destra dalla sinistra, imparando a seguire indicazioni verbali relative al movimento da compiere per poi trasporle, in un momento successivo, alla Bee bot che si muove seguendo i comandi le gli vengono digitati sulla schiena.
Il programma prevede Mediazione Attiva degli oggetti e dei supporti informatici quali Bee-Bot, per i bambini di 4/5 anni); Coding Unpugged, Pixel Art la partecipazione diretta di bambini e bambine e delle insegnanti.