Don Bosco - Scuola Secondaria Primo Grado - Storia

Chi siamo

Finalità

La scuola secondaria di primo grado è, per i ragazzi che la frequentano, la scuola del passaggio all’adolescenza e quindi questo triennio scolastico è di fondamentale importanza nell`esperienza formativa di ognuno.

L’alunno qui inizia un’avventura nella quale si mette in gioco personalmente, in modo sempre più cosciente e responsabile.

La scuola secondaria di primo grado , attraverso il delinearsi delle diverse discipline, cioè dei diversi linguaggi e metodi di approccio alla realtà, propone un lavoro culturale finalizzato in particolare all’apprendimento di un metodo di studio. Il compito educativo viene attuato dagli insegnanti attraverso un percorso comune, realizzato in ogni classe secondo un approccio interdisciplinare.

La nostra proposta

L’attività educativa della Scuola Secondaria di Primo Grado ha come obiettivo fondamentale la promozione della personalità del bambino e dell’adolescente, favorendo la maturazione della coscienza di se stessi e della realtà.

Il percorso educativo è un’esperienza della persona. Esso si attua se da parte della comunità educante vi è un’ipotesi che viene chiaramente proposta e offerta ai giovani che frequentano la scuola.

Scopo dell’attività scolastica è mettere l’alunno nella condizione di verificare l’ipotesi di significato indicata.

La chiave di interpretazione della realtà proposta dagli insegnanti attinge la sua radice nell’esperienza cristiana, intesa come fedeltà alla Chiesa, presenza storica di Cristo.

L’attività scolastica tende dunque:

  • a ricercare il significato delle cose, cioè ad educare ad un uso corretto della ragione, come apertura alla realtà in tutti i suoi fattori, attraverso la verifica dell’ipotesi educativa proposta da un maestro che appassioni l’alunno a ciò che lo circonda, stimolandone curiosità e stupore;
  • alla scoperta e alla valorizzazione della tradizione nella quale si è inseriti come ipotesi interpretativa del reale per aiutare a guardare con attenzione il presente in quanto carico della ricchezza del passato;
  • alla formazione di una coscienza critica per costruire personalità mature che, dal paragone tra sé e tutta la realtà, siano in grado di giudicare ed agire, provvedendo così con il proprio contributo al bene di tutti.

Gli obiettivi

Gli obiettivi che la scuola si propone sono:

aiutare l’alunno a prendere coscienza di sé e della realtà circostante così da indurlo a rapportarsi ad essa utilizzando al meglio le proprie potenzialità;

promuovere il suo senso di responsabilità di fronte alle circostanze, valorizzando ogni istante, ogni gesto, ogni rapporto;

favorire le conoscenze e la coscienza di sé per la maturazione di capacità e abilità in vista dell’orientamento personale;

promuovere l’apertura agli altri nella loro diversità, stimolando la crescita di un ambiente in cui l’affronto della realtà sia vissuto comunitariamente e in cui si impari il rispetto reciproco;

trasmettere il sapere in maniera unitaria educando e appassionando l’alunno alla ricerca della verità.

L’esperienza formativa

La Scuola Secondaria di Primo Grado è la scuola del passaggio all’adolescenza e quindi questo triennio scolastico è di fondamentale importanza nell’esperienza formativa di un ragazzo che inizia un’avventura nella quale si mette in gioco personalmente in modo sempre più cosciente e responsabile.

La Scuola Secondaria di Primo Grado, attraverso il delinearsi delle diverse discipline, cioè dei diversi linguaggi e metodi di approccio alla realtà, propone un lavoro culturale finalizzato in particolare all’apprendimento di un metodo di studio. Il compito educativo viene attuato dagli insegnanti attraverso un percorso comune, realizzato in ogni classe secondo il metodo dell’interdisciplinarità.

Impostazione metodologica

Le esperienze vissute ogni giorno sono condivise dall’educatore, così che il ragazzo possa essere indotto a interagire con esse, utilizzando al meglio le proprie risorse. Per questo, anche il docente non è chiamato solo a programmare delle risposte a delle domande, ma soprattutto a vivere l’avventura dell’impatto con una persona diversa dall’adulto che può dare risposte impreviste, dalle quali l’insegnante stesso non può prescindere per definire il passo successivo.

Il ragazzo, con la curiosità e la voglia di conoscere ed imparare, proprie della sua età, è aiutato a guardare all’insegnante non come ad un modello da imitare, ma come punto di riferimento, di stimolo e di verifica di tutte le acquisizioni ed è invitato a partecipare attivamente a tutte le proposte della scuola.

La comunità docente

IL RAGAZZO PROTAGONISTA ATTIVO DELLA PROPRIA EDUCAZIONE
A chi sceglie di frequentare la scuola viene richiesto non la condivisione, a priori, di lavoro proposta, ma la serietà nel verificarla.
Il ragazzo è infatti il protagonista della propria formazione.
Come membro della comunità educante, egli partecipa attivamente al suo cammino formativo, secondo i modi più idonei alla sua età.
Sperimenta i valori dell’amicizia, del dialogo e della socialità; instaura rapporti sempre più allargati che gli consentono di fare esperienze di condivisione e fraternità; si apre gradualmente all’accoglienza della diversità dell’altro.

GLI INSEGNANTI, ANIMATORI DELL’AZIONE EDUCATIVA
I docenti concepiscono la propria funzione come impegno prima di tutto personale, come avventura educativa nella quale, mettendo in gioco la loro vita con quella degli alunni, fanno si che il loro compito non si esaurisca nel fornire semplici nozioni/informazioni.
Gli insegnanti educano a partire da una proposta chiara che si presenta come ipotesi educativa verificabile.
Il collegio dei docenti, con le specifiche competenze professionali e con la creatività di ogni singolo insegnante, vive il proprio compito educativo in unità di intenti e di azione, realizzando un clima di amicizia e di accoglienza.

Gli insegnanti integrano, con la loro opera, l’azione educativa dei genitori.
Ad essi è richiesto:

  • di vivere la passione educativa come scelta;
  • la disponibilità ad attuare il ruolo educativo secondo lo stile proprio della scuola;
  • le competenze professionali di tipo culturale, didattico, organizzativo, all’interno delle quali acquista particolare importanza la capacità di progettazione personale e collegiale.

I GENITORI PRIMI EDUCATORI E CORRESPONSABILI CON LA SCUOLA
I genitori sono i primi responsabili dell’educazione dei figli. La scuola si pone come strumento pedagogico che affianca la famiglia nel compito educativo.
La famiglia è tenuta a partecipare all’attività scolastica, aderendo alla proposta educativa della scuola e collaborando alla realizzazione del suo progetto.
Ad essa è richiesto di conoscere e condividere i principi di fondo di questo documento per evitare qualsiasi frattura tra l’intento scolastico e quello familiare.

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